Giuseppe: membro di una nota famiglia di fonditori originari di Reggio
Emilia, fu determinante per la definitiva introduzione dei concerti in scala
musicale diatonica di modo maggiore, grazie anche agli studi compiuti sulla
fonica delle campane. La più famosa opera oggi ancora funzionante e il concerto
fuso nel 1776 per San Giorgio in Braida. Nello stesso anno realizzo
concerto di otto campane per Colognola ai Colli in Mib3. La sagoma di peso
Medio, il suono pieno, rotondo, deciso e celestiale rende le sue campane degli
strumenti unici, impreziositi da un partito decorativo ricco, fantasioso ed
artistico. La sua attività interessò anche le province trentina e mantovana.
Alcuni suoi pezzi hanno un rigonfiamento nella parte alta del vaso (detto
“cuffia”) espediente per variare il suono abbassando dei toni parziali. La
fonderia era situata in Porta Nuova. Suoi allievi furono: Anton Maria Partilora,
Bartolomeo Chiappani e Pietro Cavadini.
In dettaglio
- Luogo: Verona
- data: XVIII secolo