Golfieri Stefano

A Spilamberto fino agli anni '50 funzionò una fonderia per campane. I fonditori Stefano Golfieri, Domenico Cavani (1859-1893) e suo figlio Giovanni (1851-1936) in 100 anni hanno fuso 1000 campane. Solo per un caso della fortuna Spilamberto, nella prima metà dell'800 divenne una piccola capitale delle campane: il marchio spilambertese è scritto su 1100 campane. Il bolognese Serafino Golfieri buon fonditore di campane, a causa delle dogane tra i due stati vicini, Stato Pontificio e Ducato di Modena, non riusciva a lavorare al di là del Panaro. E cosi aveva aperto un'officina a San Cesario. Nel 1827 viste le buone prospettive, decise di impiantare un'altra fonderia a Spilamberto. Parte del suo laboratorio trovò ospitalità presso un falegname del paese: Domenico Cavani. La fonderia, ‘la fundaza' o buca delle campane, come veniva chiamata, si trovava proprio al centro del paese.
Su una campana del campanile di San Giovanni a Spilamberto, si legge sotto il bassorilievo del borgo turrito del paese: ‘Serafinus Golfieri Spilamberti fudit anno 1831' (questa campana) l'ha fusa Serafino Golfieri a Spilamberto.

In dettaglio

  • data: 1859 – 1936